Riforma legge di bilancio 2017: cosa cambia per imprese di grandi e piccole dimensioni
Guida
- 1 Riforma legge di bilancio 2017: cosa cambia per imprese di grandi e piccole dimensioni
- 2 Novità bilancio d’esercizio 2016: le nuove categorie d’impresa
- 3 Nuovi schemi bilancio 2016: cosa rimane e cosa si elimina
- 4 Bilancio impresa: novità conto economico
- 5 Bilancio 2016 super abbreviato, abbreviato e ordinario
Con la redazione dei Bilanci 2016, entrerà in vigore la nuova riforma bilancio 2016, con la quale sono introdotte diverse novità in materia di principi di redazione, semplificazione ed esclusione dal conto economico di alcune voci di bilancio. Tra queste voci troviamo proventi e oneri straordinari e l’informativa in Nota integrativa.
Prevista anche l’esclusione dalla capitalizzazione dei costi di ricerca e dei nuovi schemi di bilancio. Ma vediamo punto per punto quali sono le novità introdotte con la nuova riforma bilancio 2016 e cosa cambia nella redazione del bilancio per le PMI, le micro imprese e la imprese di grandi dimensioni.
Con l’approvazione della Direttiva 2013/34/UE da parte del Parlamento Europeo vengono di fatto abrogate la 4a e 7a Direttiva. Cambiano quindi le disposizioni relative alla redazione dei bilanci a partire dal gennaio 2016.
Novità bilancio d’esercizio 2016: le nuove categorie d’impresa
Per questo il Consiglio dei Ministri ha approvato la nuova riforma bilancio 2016, ossia lo schema di decreto legislativo n. 139/2015 che è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 4 settembre. La nuova riforma ha introdotto bilanci diversificati in base a diversi fattori, quali le dimensioni della società, il totale dell’attivo, i ricavi e il numero dei dipendenti occupati durante l’esercizio.
In base alle nuove disposizioni per la redazione dei Bilanci, contenute negli articoli 6 e 7 del D.Lgs 139/2015, è previsto un bilancio diversificato in base alle dimensioni dell’azienda. Da gennaio le imprese vengono infatti classificate in 4 categorie:
- microimprese
- piccole imprese
- medie imprese
- grandi imprese.
Per quanto riguarda invece i principi di redazione del bilancio, il nuovo decreto conferma gli attuali principi e introduce anche la possibilità di non rispettare gli obblighi di valutazione, rilevazione e presentazione dei bilanci.
Possibilità che però è riservata solo ad alcune imprese e che può essere sfruttata esclusivamente se il mancato adempimento sia comunque veritiero. Cosa che è possibile solo a fronte di una regolare tenuta contabile.
Nuovi schemi bilancio 2016: cosa rimane e cosa si elimina
Troviamo poi le novità introdotte dalla riforma bilancio 2016 in merito ai nuovi schemi di Bilancio 2016. Per quanto riguarda lo stato patrimoniale, sono state inserite diverse novità.
Innanzitutto da gennaio 2016 le azioni proprie non vanno più indicate nell’attivo circolante dell’impresa o tra le immobilizzazioni, ma devono essere inserite in una specifica voce con segno negativo, andando quindi a ridurre il patrimonio netto.
I costi di ricerca e sviluppo invece devono essere capitalizzati sotto la voce dedicata ai costi di sviluppo (B.I.2). nella sezione dedicata alle immobilizzazioni, i crediti e i debiti invece da gennaio 2016 è diventato obbligatorio indicare il rapporto tra le imprese che sono sottoposte al controllo delle controllanti.
Viene inoltre inserita una nuova voce tra quelle del patrimonio netto, chiamata “VII- Riserva per operazioni di copertura dei flussi finanziari attesi”. Eliminato invece l’obbligo di riportare i conti d’ordine a calce allo stato patrimoniale, che fino all’entrata in vigore della riforma bilancio 2016 dovevano essere indicati nella Nota Integrativa.
Bilancio impresa: novità conto economico
Ma passiamo alle novità relative al conto economico. Prima di tutto i proventi e gli oneri finanziari che derivano da imprese sottoposte al controllo delle controllanti a partire da gennaio 2016 devono essere indicati in modo separato.
Sono state inoltre aggiunte nuove voci per i derivati, mentre è stata eliminata la macroclasse E Area straordinaria. Proventi e oneri straordinari andranno quindi riportati nella Nota Integrativa. Per quanto riguarda i criteri di valutazione, l’avviamento va ammortizzato in base alla sua vita utile. Nel caso in cui la stima non possa essere effettuata, l’ammortamento dovrà essere entro 10 anni.
Come già accennato, da gennaio 2016 sono previste anche modifiche per quanto riguarda la Nota Integrativa. Nel dettaglio tale nota prevede che le informazioni relative allo stato patrimoniale e al conto economico siano presentate in base all’ordine delle voci dei rispettivi schemi.
Il nuovo articolo 2423 del Codice Civile introduce l’obbligo per gli amministratori di redigere un bilancio d’esercizio composto dalle seguenti voci:
- Stato patrimoniale
- Conto economico
- Rendiconto Finanziario
- Nota Integrativa.
Nel nuovo rendiconto finanziario devono essere indicati per l’esercizio di chiusura e quello precedente i seguenti elementi:
- ammontare e composizione della liquidità sia all’inizio che alla fine dell’esercizio;
- flussi finanziari derivanti da finanziamenti, investimenti, attività e operazioni con i soci. Questo adempimento non è previsto però per le nuove micro imprese che stilano il bilancio in forma abbreviata.
Bilancio 2016 super abbreviato, abbreviato e ordinario
La riforma bilancio 2016 introduce dei nuovi bilanci a seconda delle dimensioni dell’impresa, con obblighi diversi per la redazione dei documenti contabili a seconda della categoria in cui rientra l’impresa. Una novità che ha portato, come già detto, alla definizione di 4 categorie di imprese. Ma vediamo nel dettaglio quali sono le caratteristiche e gli oneri previsti per ogni categoria.
Sono definite micro imprese le imprese che non superano almeno 2 dei limiti riportati di seguito:
- ricavi netti non superiore a 700 mila euro
- totale attivo non oltre 350 mila euro
- numero medio dei dipendenti non superiore a 10.
Le piccole imprese invece devono avere un totale attivo non superiore a 4 milioni di euro, ricavi netti non oltre gli 8 milioni di euro e al massimo 50 dipendenti. Allo stesso modo per le medie imprese il limite per il totale attivo è fissato a 20 milioni di euro, mentre per i ricavi netti è di 40 milioni di euro, e sono previsti al massimo 250 dipendenti.
Troviamo poi le grandi imprese. In questa categoria rientrano tutte le imprese che superano almeno due dei limiti previsti per le medie imprese. Va precisato che le nuove categorie dimensionali si applicano anche ai Gruppi, che si distinguono in piccoli, medi e grandi sulla base degli stessi criteri applicati alle imprese.
Alla luce delle nuove categorie introdotte dalla riforma bilancio 2016, sono stati introdotti anche dei bilanci diversificati:
- Bilancio super abbreviato per le micro imprese;
- Bilancio abbreviato per le piccole imprese;
- Bilancio ordinario per le imprese di medie e grandi dimensioni.