La categoria delle detrazioni fiscali 2018 comprende un insieme particolarmente nutrito di altre sottocategorie. Ognuna è ricca di dettagli e particolarità che richiedono un’attenzione non superficiale e un maggiore approfondimento.
Una delle sottocategorie in questione riguarda le detrazioni IMU relative alla prima casa. A tal proposito, ne approfondiremo il discorso, passando prima in esamina alcune definizioni. Poi parliamo del calcolo vero e proprio dell’imposta.
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Guida
In ambito economico, le agevolazioni fiscali rappresentano dei provvedimenti atti ad ammorbidire il carico fiscale sui soggetti interessati da tale misura di alleggerimento. Esistono diversi tipi di agevolazioni fiscali, a seconda dei casi:
- detrazioni fiscali
- riduzioni fiscali
- crediti d’imposta
- esenzioni fiscali
- deduzioni fiscali
Sono queste le tipologie che vanno a formare questo particolare insieme finanziario; il che fa ben comprendere per quale motivo spesso si fa confusione tra una tipologia e l’altra.
In linea generale, le detrazioni fiscali 2018 servono a raggiungere il medesimo scopo: aiutare il soggetto a livello economico, per sostenere un andamento finanziario fragile o in difficoltà.
Proprio per questo motivo le agevolazioni fiscali vengono spesso adottate anche in politica per spingere un particolare settore dell’economia statale. Ma non è il solo impiego del provvedimento.
Le agevolazioni trovano più applicazione in ambito privato; ad esempio, incentivi per le ristrutturazioni, bonus per determinati accorgimenti energetici in materia ambientale.
Comportano l’effetto conseguente di minori entrate economiche nelle casse dello stato. Parliamo ora di IMU e delle detrazioni previste per l’imposta sulla prima casa.
Link utili: Sgravi Legge Bilancio 2018 – https://www.detrazioni-fiscali.it/cosa-prevede-la-legge-di-stabilita-2018/
Oneri deducibili e oneri detraibili
IMU sta per Imposta Municipale Unica. Appartiene all’insieme delle imposte dirette; in questo caso, di tipo patrimoniale, dato che viene applicata sul patrimonio, rappresentato dalla componente immobiliare.
E’ stata istituita per sostituire l’ICI, l’imposta comunale sugli immobili); nel corso degli anni l’IMU ha accorpato anche alcune caratteristiche dell’IRPEF, l’imposta sul reddito delle persone fisiche. E’ arrivata così a detenere un notevole peso nel sistema fiscale italiano.
Dal 2012 infatti si prevede che riesca a garantire allo stato introiti pari a più di 20 miliardi annuali. Risulta come una delle imposte più remunerative.
L’IMU viene pagata dal proprietario dell’immobile. Per questo motivo viene comunemente considerata come l’imposta sulla casa (o sulle case, nel caso in cui si sia proprietari di più immobili).
A proposito di quest’ultima considerazione va fatta un’ulteriore precisazione: per abitazione principale, nonché prima casa, si intende la casa in cui si risiede abitualmente (da soli o con i membri della propria famiglia).
La residenza deve essere segnalata anche sulla carta d’identità dei soggetti. Deve corrispondere anche a livello anagrafico. Questa descrizione è decisamente più chiara e meno soggetta a perplessità rispetto a quanto stabilito in passato per l’ICI.
Detrazioni fiscali 2018 casa
Veniamo ora al discorso del pagamento dell’IMU relativo alla prima casa, con annesse detrazioni. Il pagamento dell’IMU viene effettuato solitamente in due o tre rate, a seconda della normativa in vigore (può essere soggetta a modifiche).
L’importo in questione viene calcolato dal prodotto tra la base imponibile e l’aliquota. La base imponibile è ottenuta dal prodotto della rendita catastale con la rivalutazione del 5% e del 25%; l’aliquota è variabile a seconda della tipologia dell’immobile.
Dal punto di vista delle detrazioni fiscali 2018, è possibile richiederla per quanto riguarda la propria abitazione principale, in quanto prima casa. Solitamente la riduzione si attesta sui 200 euro; negli anni si è assistito a normative che prevedevano calcoli differenti in base al numero dei familiari a carico del soggetto proprietario.
La detrazione veniva calcolata tenendo conto dei figli a proprio carico (valore pari a 50 euro a soggetto purché non oltre i 26 anni di età, sino a un massimo di 500 euro). Come si può evincere, i calcoli in questione vengono modificati ogni anno dalle normative in materia.
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