La detrazione fiscale del 55% sarà applicata anche agli interventi di messa in sicurezza rispetto al rischio sismico degli edifici ? Se ne è discusso alla Camera, inseguito all’atto di indirizzo presentato dal Partito Democratico.
La risoluzione, il cui primo firmatario è Ermete Realacci, impegnerebbe il Governo a rafforzare le politiche ambientali, favorendo la qualità in campo edilizio, ovvero edifici efficienti dal punto di vista energetico. Come? Grazie a iniziative pensate per la riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare italiano.
Un obiettivo che passa attraverso la stabilità del credito d’imposta del 55%, previsto per circostanze di retrofit energetico. Agevolazione che sarebbe estesa, secondo le intenzioni del testo, agli interventi di consolidamento antisismico.
Così la detrazione fiscale del 55% sarebbe fruibile non solo da parte dei cittadini, ma anche degli imprenditori alla ricerca di adeguamento e riqualificazione degli immobili e capannoni in cui si svolge la loro attività.
La proposta prende spunto dal recente movimento sismico che ha colpito l’Emilia. All’attenzione della politica la volontà di prendere in seria considerazione la prevenzione antisismica nel nostro Paese.
L’estensione 55% al consolidamento antisismico potrebbe rappresentare anche un modo per mettere in sicurezza buona parte della popolazione, nonché una via al rilancio del settore dell’edilizia, con auspicati riverberi sul fronte occupazionale.
Troverà approvazione la nuova proposta? Quali saranno le effettive conseguenze sul mercato immobiliare e assicurativo?