Detrazioni fiscali Buoni Pasto per Imprese nel 2017

Impresa e Lavoro

Cosa sono i Buoni Pasto?

I buoni pasto sono dei documenti, emessi in forma cartacea o elettronica, che consentono a chi li detiene di poter consumare il pasto comprendente il cibo e le bevande. Questo elementi vengono somministrati da un ente terzo, in regime di convenzione con la società che, emette gli stessi buoni pasto.

Questi vengono anche denominati ticket restaurant. I buoni sono nati con lo scopo di sostituire il servizio fornito dalla mensa aziendale. Esistono infatti delle aziende e non solo che, al loro interno non possiedono una mensa dove i lavoratori possono consumare il pasto, sia per quello che riguarda il pranzo che la cena.

Grazie a questo sistema dei ticket restaurant, il problema viene risolto con la consumazione del pasto, presso una struttura convenzionata che accetta i ticket restaurant che, sostituiscono in toto il pagamento in denaro. Nel prossimo paragrafo cercheremo invece di esaminare, quelli che sono gli aspetti fiscali dei buoni pasto, sia per ciò che concerne la parte riguardante il lavoratore che l’azienda.

Detrazioni fiscali buoni pasto 2017: Come funzionano?

Il buono pasto consente all’utilizzatore di consumare il pasto, qualora nel proprio posto di lavoro, non sia presente una mensa aziendale. Il valore del buono è scritto nella parte anteriore dello stesso. Secondo una circolare ministeriale del 1997, i buoni pasto non possono essere convertiti in somme di denaro, commercializzati o cumulabili, bensì vanno utilizzati unicamente per consumare Il pasto.

Dal punto di vista fiscale, l’entità del ticket restaurant non fa cumulo con il reddito del lavoratore. Ciò significa che il valore totale di un ipotetico numero di ticket restaurant, non potrà concorrere a contribuire a formare il reddito del lavoratore. Questo punto è molto importante, visto che in passato, si erano venute a creare delle discrepanze e delle posizioni contrastanti che, in un certo qual modo avevano generato alcuni dubbi; dipanano in modo inequivocabile proprio con la circolare succitata.

Questo discorso e’ relativo a tutti i buoni pasto con valore uguale o inferiore alla cifra di 5,29 euro. Qualora il valore fosse superiore a detta cifra, il trattamento fiscale sarebbe certamente differente. Facciamo un esempio: Se il ticket avesse un valore di 7,29 euro, rispetto ai 5,29 ci sarebbero 2,00 euro di differenza. Su quest’ultima cifra, verrà quindi applicata una tassazione e, la somma di 2,00 euro concorrerà a determinare il reddito del lavoratore, proprio al fine del calcolo dei contributi previdenziali.

Normativa Buoni Pasto 2017: Sono detraibili per imprese?

I buoni pasto, sia cartacei che elettronici, vanno pagati o meglio acquistati dall’impresa o azienda, che intende distribuirli ai propri dipendenti; visto che con tutta probabilità non possiede una mensa aziendale, nella quale gli stessi potrebbero consumare il pasto. Il costo di tale acquisto e’ deducibile ai fini dell’Irpef e dell’Ires.

Queste due imposte definite dirette, consentono all’impresa di poter dedurre il costo, in base al periodo nel quale il dipendente ha usufruito di tale buono. Nel bilancio aziendale, la spesa relativa all’acquisto dei buoni pasto, viene collocata alla voce denominata, costi di servizi. Questo perché tali costi non vanno inclusi in costi per il personale, ma in quelli relativi ai servizi forniti allo stesso.

La deducibilita’ dei costi relativi all’acquisto dei buoni pasto, per ciò che concerne le imprese e le aziende, viene fissata con la normativa contenuta nella circolare dell’Agenzia delle Entrate, n.6 dell’anno 2009. Per quel riguarda invece il discorso relativo all’Iva applicabile ai buoni pasto, si deve fare riferimento all’art.83, comma 38 bis, del Decreto Legislativo n.112/08 a partire dalla data del 1 settembre 2008. Il Decreto consente alle imprese di detrarre per intero l’Iva con l’aliquota del 4%.

 

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