Gli assegni familiari sono prestazioni economiche erogati a favore di alcuni lavoratori – italiani e non – e delle loro famiglie.
L’erogazione degli assegni familiari è legata a situazioni particolarmente difficoltose dal punto di vista economico e tali da rendere impossibile la conduzione di una vita dignitosa.
Assegno familiare 2017: chi ne ha diritto
Guida
Entriamo ulteriormente nel dettaglio della questione assegni familiari vedendo chi ha diritto alla suddetta prestazione.
Gli assegni in questione possono essere richiesti da lavoratori subordinati, lavoratori parasubordinati, pensionati con un passato lavorativo da dipendenti, soggetti beneficiari di ammortizzatori sociali.
Esistono poi casi particolari, per esempio quelli delle madri disoccupate. In queste situazioni l’assegno famigliare non viene erogato dallo Stato, bensì dal Comune.
Chi paga l’assegno famigliare?
Per capire ancora meglio le caratteristiche tecniche degli assegni familiari vediamo a chi spetta il pagamento di questa prestazione.
La situazione in merito cambia a seconda della situazione lavorativa del richiedente. Se a richiedere l’assegno d’integrazione al reddito è un lavoratore dipendente, la somma viene versata al soggetto in questione dal datore di lavoro per conto dell’Inps.
Qualora il richiedente dovesse essere un collaboratore domestico, un operaio agricolo o un lavoratore dipendente a tempo determinato, l’erogazione della somma dell’assegno familiare spetta direttamente all’Inps.
La somma corrisposta corrisponde a un ammontare che varia sulla base di regole stabilite da tabelle che tengono conto di fasce di reddito precise e, ovviamente, del numero di componenti del nucleo familiare.
Domanda per l’assegno famigliare: ecco come effettuarla
Un altro aspetto che merita di essere approfondito riguarda le modalità di richiesta degli assegni familiari. La domanda può essere presentata in diversi modi.
I lavoratori dipendenti possono fare riferimento al datore di lavoro. Nei casi dei collaboratori domestici, degli operai agricoli, dei lavoratori dipendenti a tempo determinato e degli iscritti alla Gestione separata la domanda deve invece essere presentata direttamente all’Inps.
Da non dimenticare è anche il fatto che, in caso di variazioni importanti al reddito del nucleo familiare, le suddette devono essere comunicate tempestivamente al datore di lavoro e all’Ente entro e non oltre i 30 giorni.
Tabelle assegni famigliari 2017: ecco cosa dicono
Ogni anno l’Inps provvede a rilasciare le tabelle finalizzate a definire i criteri economici per l’erogazione degli assegni familiari.
Cosa bisogna sapere su quelli per il 2016-2017? Semplicemente che la situazione resta ferma ai parametri del 2015. Questo succede perché l’indice dei prezzi al consumo tra il 2014 e il 2015 è risultato pari a – 0,1%.
Concludiamo facendo un veloce riferimento agli assegni familiari arretrati e ricordando che possono esser richiesti tenendo conto di una prescrizione quinquennale e considerando come limite il primo giorno del mese successivo a quello in cui si matura il diritto all’accesso alla suddetta prestazione assistenziale.
I lavoratori dipendenti possono richiedere gli arretrati al datore di lavoro o all’ex datore in caso di licenziamento.